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Utility verso il 2026: le sfide chiave e le opportunità da cogliere

Written by Christine Lipkau | Nov 26, 2025 9:18:10 AM

Se c’è un settore che oggi sta vivendo un cambio di paradigma concreto, quello è il mondo Energy & Utility. All’Utility Day di IKN si è percepita chiaramente una cosa: la pressione è enorme, ma le opportunità sono ancora più grandi. 

Tra rincari, nuove regole, picchi energetici e clienti sempre meno tolleranti verso la complessità, le aziende stanno capendo che non possono più permettersi processi lenti, architetture fragili e relazioni incerte. Ed è qui che entra in gioco il dato. E l’AI. 

Dal “gestire problemi” al “creare valore” 

Le Utility che stanno andando meglio non sono quelle che reagiscono ai problemi, ma quelle che hanno deciso di ripensare completamente il proprio modello di relazione. 
Oggi il punto non è più “digitalizzare un processo”, ma capire: 

  • quali clienti generano valore nel tempo, 
  • come evitare il churn prima che accada, 
  • quali sono i segmenti da far crescere, 
  • come aumentare marginalità e loyalty in un mercato iper-competitivo. 

Tutto questo richiede dati affidabili, modelli predittivi e automazioni intelligenti. 
E il settore lo ha capito: il 95% delle utility ha già avviato progetti di AI. 

L’AI come vera leva del passaggio al proattivo 

Se prima il customer care era un centro di costo, oggi può diventare un motore di revenue. Grazie a sistemi di previsione dei consumi, topic detection, churn scoring e Next Best Action, gli operatori non aspettano più la richiesta del cliente: la anticipano. 

Pensiamo al contact center che sa già “di cosa vorrà parlare” chi sta per chiamare. 
O al comparatore intelligente che analizza una bolletta reale e suggerisce l’offerta più adatta. O ancora alle automazioni che trasformano un contratto cartaceo in un dato strutturato in pochi secondi. 

Questo è il salto: dal reattivo al proattivo, dal problema alla soluzione immediata. 

Un mercato che si sta ridefinendo 

Nel frattempo, il modello di business delle Utility si sta polarizzando: 

  • da un lato, gli operatori “integrati” che offrono energia, servizi, assicurazioni e presenza fisica sul territorio; 
  • dall’altro, i player digital-first, semplici, trasparenti; 

A fare la differenza non è più la tariffa (tutti ormai possono confrontarla), ma l’esperienza. 

E la semplicità paga. 
LENE (il nuovo brand digitale di Enel) ne è la prova: un’unica offerta, contratto in due minuti caricando la bolletta, customer care gestito da un assistente AI.  Sembra banale, ma nel settore Utility è rivoluzionario. 

La parte meno visibile, ma più importante: i processi 

Dietro ogni difficoltà del settore c’è quasi sempre un collo di bottiglia nei processi. 
Dalla firma dei contratti alla gestione documentale, troppi passaggi generano errori, rallentamenti e perfino rischi di data leakage. 

Le soluzioni che abbiamo visto all’Utility Day puntano tutte nella stessa direzione: 

  • acquisire documenti in tempo reale, 
  • validare subito le informazioni, 
  • integrare CRM, archivi e sistemi operativi, 
  • creare veri e propri content services al posto del vecchio “document management”. 

Perché non c’è AI che funzioni davvero senza dati puliti e processi snelli. 

Il vero messaggio dell’evento 

Il settore Utility non sta solo aggiornando le proprie tecnologie: sta cambiando pelle. 
E questo cambiamento premia le aziende che scelgono la strada della semplicità, trasparenza e proattività. 

L’AI non è più un tema futuristico: è il modo più rapido per ridurre costi, migliorare la CX e aumentare la marginalità.
È un acceleratore di competitività. E ora è il momento di usarlo