Se c’è un settore che oggi sta vivendo un cambio di paradigma concreto, quello è il mondo Energy & Utility. All’Utility Day di IKN si è percepita chiaramente una cosa: la pressione è enorme, ma le opportunità sono ancora più grandi.
Tra rincari, nuove regole, picchi energetici e clienti sempre meno tolleranti verso la complessità, le aziende stanno capendo che non possono più permettersi processi lenti, architetture fragili e relazioni incerte. Ed è qui che entra in gioco il dato. E l’AI.
Le Utility che stanno andando meglio non sono quelle che reagiscono ai problemi, ma quelle che hanno deciso di ripensare completamente il proprio modello di relazione.
Oggi il punto non è più “digitalizzare un processo”, ma capire:
Tutto questo richiede dati affidabili, modelli predittivi e automazioni intelligenti.
E il settore lo ha capito: il 95% delle utility ha già avviato progetti di AI.
Se prima il customer care era un centro di costo, oggi può diventare un motore di revenue. Grazie a sistemi di previsione dei consumi, topic detection, churn scoring e Next Best Action, gli operatori non aspettano più la richiesta del cliente: la anticipano.
Pensiamo al contact center che sa già “di cosa vorrà parlare” chi sta per chiamare.
O al comparatore intelligente che analizza una bolletta reale e suggerisce l’offerta più adatta. O ancora alle automazioni che trasformano un contratto cartaceo in un dato strutturato in pochi secondi.
Questo è il salto: dal reattivo al proattivo, dal problema alla soluzione immediata.
Nel frattempo, il modello di business delle Utility si sta polarizzando:
A fare la differenza non è più la tariffa (tutti ormai possono confrontarla), ma l’esperienza.
E la semplicità paga.
LENE (il nuovo brand digitale di Enel) ne è la prova: un’unica offerta, contratto in due minuti caricando la bolletta, customer care gestito da un assistente AI. Sembra banale, ma nel settore Utility è rivoluzionario.
Dietro ogni difficoltà del settore c’è quasi sempre un collo di bottiglia nei processi.
Dalla firma dei contratti alla gestione documentale, troppi passaggi generano errori, rallentamenti e perfino rischi di data leakage.
Le soluzioni che abbiamo visto all’Utility Day puntano tutte nella stessa direzione:
Perché non c’è AI che funzioni davvero senza dati puliti e processi snelli.
Il settore Utility non sta solo aggiornando le proprie tecnologie: sta cambiando pelle.
E questo cambiamento premia le aziende che scelgono la strada della semplicità, trasparenza e proattività.
L’AI non è più un tema futuristico: è il modo più rapido per ridurre costi, migliorare la CX e aumentare la marginalità.
È un acceleratore di competitività. E ora è il momento di usarlo