Intersection Conference 2022: Where Design meets Development

Intersection conference

Il mondo tech, soprattutto il mondo del design e del development, sono in continuo movimento, in continua crescita. Mode, stili, metodologie, linguaggi di programmazione, tools, metodi di progettazione cambiano, si evolvono per metterci nelle condizioni di lavorare sempre al meglio. Fermarsi e non aggiornarsi vuol dire restare indietro e, quasi sempre, vuol dire non essere in grado di soddisfare le esigenze del mercato e le richieste che arrivano dai propri clienti.

Aggiornarsi, nel nostro mondo, diventa prioritario, soprattutto se si pensa all’unione, al confronto e “all’intersezione” con un altro mondo fondamentale come quello degli sviluppatori. I workshop e le conferenze sono sempre un’ottima “scusa” e un momento perfetto per approfondire e l’Intersection Conference 2022 è riuscita ad arrivare dove, molto spesso, ci sono zone d’ombra. Un momento ottimale di crescita e di confronto con l’altro lato della medaglia, il mondo degli sviluppatori, che per noi designer, a volte, è quasi del tutto sconosciuto. La conferenza ha infatti posto l’attenzione sulle criticità, le difficoltà e quello che spesso si vive durante “l’intersezione”.

Where Design meets Development” non è solo uno slogan ma è il vero leitmotiv dell’Intersection Conference. Design, Development, metodologia UX, esperienze dirette, integrazione, innovazione, agile methodology, problem solving. Tutti i temi trattati sono da spunto per migliorare la nostra attività lavorativa quotidiana.

La conferenza, organizzato dall’azienda Hinto, si è tenuto a Torino l’8 e il 9 ottobre con la partecipazione di oltre 200 attendee, tra UX/UI designer e sviluppatori, interessati all’incontro tra questi due mondi sempre più complessi. Dalle metodologie agile cross team a cosa la pandemia ha cambiato in questi ultimi due anni, da come portare il proprio prodotto ad un livello successivo all’animazione di file SVG, l’Intersection Conference ci ha concesso un momento di approfondimento e di studio su temi caldi che ogni azienda vive giorno dopo giorno.

Humans don’t do their best work under conditions of control.

Daniel Pink, author of “Drive”

Ecco tre temi importanti, che secondo noi, hanno lasciato il segno più di tutti:

Ritual Design

Cioè come i rituali possono aiutare a lavorare meglio e, nel nostro ambito, a creare esperienze utente significative. Il rituale va oltre la routine, le abitudini o le liste di controllo. I rituali aiutano a dare il meglio di sè agganciandosi alla narrazione di noi stessi, alla nostra organizzazione e ai nostri valori collettivi.

Il ritual design è la chiave che permette ai nostri progetti, ai nostri prodotti di diventare effettivamente Human-centered.

Ma cos’è un rituale?

Un rituale è semplicemente l’unione di alcuni fattori: azioni facilmente ripetibili (che creano un’abitudine/routine) e l’intento incorporato nel significato stesso di ciascuna azione. Questi due blocchi ci consentono di creare un rituale. Un rituale che aiuterà a migliorare il nostro flusso lavorativo giorno dopo giorno.

Quali possono essere alcuni rituali utili?

Acknowledge
I riconoscimenti aiutano sempre ad alzare il morale, a tenersi attivi su più fronti e a lavorare nel migliore dei modi. “Riconoscersi” piccoli traguardi, piccoli obiettivi aiuta sicuramente ad essere più felici e più produttivi.

Connect
Connettersi con gli altri può essere utile per uno scambio di idee e una crescita personale e lavorativa, quindi perché non farlo?

Develop
Crescere a livello lavorativo implica uno sviluppo, migliorarsi. Ed è quello che l’intervento di Adam Cochrane e l’Intersection Conference 2022 ci hanno confermato durante questi due giorni.

Bonus: Do what works
Fare ciò che funziona sicuramente aiuta a mantenere alto il morale e bassa la pressione- non solo lavorativa! Quindi fare ciò che funziona è sicuramente un gran risparmio di energie, tempo e denaro migliorando la nostra giornata e il nostro flusso lavorativo.

Per approfondire meglio l’argomento del Ritual Design, ecco alcune risorse:

Making everyone Data Awesome

Data Awesome è un approccio ai dati incentrato sull’uomo che ha aiutato Thoughtworks a creare un’empatia più profonda con i propri clienti, una migliore comprensione del contesto aziendale e una dashboard più efficace per i propri utenti.

Un tema caldo al giorno d’oggi, perché tutto ciò che è “intorno a noi” è un dato, ciò che utilizziamo e tutte le operazioni che facciamo creano dati. Saperli organizzare con un approccio incentrato sull’utente, sulla persona, è un aiuto pratico che potrebbe ottimizzare il flusso lavorativo e far risparmiare tempo e denaro alle aziende.

Il framework presentatoci da Sara Michelazzo, Head of Customer Experience for Tech Operations at Thoughtworks, è composto da cinque fasi:

1. AUDIENCE
Identificare il pubblico di riferimento è sempre il primo importante step. Chiedersi per chi stiamo progettando e quale sia la loro data literacy potrebbe fornirci dati solidi su cui lavorare. Dobbiamo comprendere a chi ci rivolgiamo, chi sono i nostri clienti ma soprattutto chi saranno gli utenti che utilizzeranno il nostro prodotto.

2. JOBS TO BE DONE
Definire ciò di cui gli utenti potrebbero aver bisogno per svolgere più facilmente il loro lavoro. Quali sono le attività che ciascuna personas potrebbe voler svolgere? Più siamo dettagliati e specifici, meglio è.

3. QUESTIONS
Quali sono le domande a cui devono rispondere gli utenti per portare a termine il lavoro.

4. ANSWERS
Trovare le risposte e dare forma alle intuizioni.

5. NARRATIVE
Co-progettare una journey che aiuti l’utente a raggiungere il risultato desiderato.

Questi cinque step portano all’ultimo, fondamentale passo, lo Stakeholders Feedback Loop:

METADATA + FEEDBACK + TRUST = IMPACT

In questa operazione, secondo noi, spiccano due parole su tutte:

TRUST
La fiducia che si crea tra utente e tool utilizzato. Fondamentale per la riuscita di un prodotto. Questo può avvenire solo quando gli utenti sono al centro del metodo di progettazione, quando i loro feedback vengono ascoltati ed implementati.

IMPACT
Termine che non ha bisogno di spiegazioni. Ma l’impatto che il prodotto su cui stiamo lavorando avrà sul mercato crediamo sia fondamentale per ogni azienda.

Culture of Innovation

Un’altra presentazione davvero degna di nota è stata preparata da Simone Pancaldi e Raquel Rodrigo Musat di Atlassian che hanno parlato di Cultura dell’Innovazione e di come realizzarla in qualsiasi azienda.

I cinque ingredienti chiave sono:

  • Obiettivi chiari che diano all’innovazione un focus strategico.
  • Forza lavoro diversificata e inclusiva, che porti diverse prospettive su un problema e crei spazio per tutti per contribuire alla soluzione.
  • Informazioni libere che diano a tutti visibilità su ciò che è già stato sperimentato, su ciò che è prioritario e su ciò che non lo è.
  • Autonomia, in modo che le persone possano affrontare eventuali difficoltà liberamente e risolverlo nel modo che ritengono più efficace.
  • Tempo dedicato, con una struttura sufficiente, in modo che le persone possano immergersi completamente nel pensiero creativo senza sentirsi come se stessero sottraendo tempo al loro lavoro quotidiano.

Our intelligence is what makes us human, and AI as an extension of that quality.

Yann LeCun, Professor, New Your University 

L’Intersection Conference 2022 si è rivelata una grande esperienza professionale e personale. L’approfondimento di alcune tematiche ci ha portato sicuramente a capire cosa implementare o migliorare nel nostro flusso lavorativo. Possiamo dire che l’incontro tra il mondo del design e quello del development ha dati i suoi frutti. Che per questa edizione sono veramente ottimi.